La mia Patmos

Pubblicato il 5/20/2018




Fra tutte quelle che ho visitato, Patmos resta la mia "isola del cuore", un luogo che sento come una seconda casa, dove ritorno sempre e dal quale ogni volta è sempre più difficile staccarmi.
Come per tutte le cose che si amano, vorrei condividerne con voi la bellezza ma, soprattutto, l'atmosfera unica che la distingue da ogni altro luogo fin qui visitato.  

Sulla carta geografica, Patmos ha la forma di un cavalluccio marino, le cui curve e asperità si traducono in magnifiche baie e pittoreschi promontori.
E' un'isola completa : unisce la bellezza della natura, con spiagge stupende e un mare cristallino, al fascino di un'aura culturale e misterica che la rende assolutamente unica.

Non è un caso che la sua Chora sia stata proclamata Patrimonio Unesco dell'Umanità: perdersi nelle sue strette vie silenziose, dove si aprono scorci su cortili fioriti ed eleganti dimore storiche, piuttosto che sul mare rilucente in lontananza, induce un senso di armonia e bellezza raramente riscontrabili altrove.

Il profilo severo del Monastero di San Giovani Teologo si scorge fin dall'arrivo e al visitatore offre anche i tesori d'arte custoditi nell'annesso piccolo, ma raffinato Museo.

Particolarmente raccolta ed intensa è l'atmosfera nella Grotta dell'Apocalisse,inglobata in un piccolo complesso di cappelle nel quale non è raro udire suggestivi canti bizantini che accompagnano la messa, celebrata secondo il rito ortodosso.
Secondo la tradizione proprio qui, nel 95 D.C., durante il suo esilio l'Apostolo Giovanni detto' al suo discepolo il famoso Libro della Rivelazione.

Una vacanza a Patmos può riservare anche la possibilità di partecipare ad avvenimenti culturali di rilevanza internazionale, come il Festival Internazionale del Cinema che si tiene ogni anno a luglio.
Troverete tutto questo in una serie di post, raccolti sotto l'etichetta "La mia Patmos".  


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