Viaggiare seguendo l'eclissi, sulle orme dei cacciatori di stelle - Prima parte: La mia eclissi in Mongolia

Pubblicato il 11/17/2014

L'"Anello di diamante" durante un'eclisse totale di sole


Come maree umane, ogni volta che si verifica un' eclissi solare totale, flussi di viaggiatori convergono in massa da tutto il mondo, verso la regione in cui il fenomeno si mostra pienamente.

L'ho scoperto nell'agosto 2008, in Mongolia, quando la remota e deserta zona dei Monti Altai è stata presa d'assalto da orde di astrofili, ma anche di semplici turisti, desiderosi di assistere ad una delle più prolungate eclissi degli ultimi anni.

Anch'io, che da tempo sognavo di vedere la terra di Gengis Khan, avevo voluto imprimere al mio viaggio un carattere speciale, assistendo ad uno degli spettacoli naturali più affascinanti in una cornice davvero unica.

Eclisse totale di sole, Mongolia 2008


Per l'occasione, non essendoci in zona villaggi nè campi attrezzati per turisti, i vari tour operator avevano dovuto noleggiare dai nomadi le Gher con cui allestire degli accampamenti di fortuna, privi quindi di servizi igienici e di ogni altra struttura di base.

Così per qualche giorno, io e le compagne di avventura, incontrate per la prima volta all'aeroporto in Italia, abbiamo vissuto davvero come fanno gli abitanti delle pianure mongole.
E' stata un'esperienza a tratti scomoda, ma anche memorabile. Il letto? Un materassino da campeggio, sul pavimento della tenda, senza nessun altro mobile o accessorio.

Steppa della Mongolia: toilettes di fortuna


La toilette? Un buco scavato nella steppa un po' più in là, nascosto da qualche asse dipinta messa lì, che veniva spostato ogni tanto.
La doccia? Un marchingegno organizzato con una sacca d'acqua sistemata sul tetto dei pulmini e un "piatto doccia" di assi, schermato da teli di stoffa. 

La tavola veniva preparata all'aperto, sotto il cielo solcato dal grido dei falchi, volteggianti in attesa di qualche avanzo. 
Dubito ci siano molte altre situazioni in cui i pasti vengano consumati in un ambiente di così selvaggia bellezza. 
Se poi, prima di cena, dalla lontananza  arrivano due musicisti ambulanti ad allietare la serata, non si può chiedere nulla di più a un viaggio degno di questo nome!    


Mongolia, pranzo all'aperto


Musicisti ambulanti nella steppa mongola


In quel periodo l'estate fu insolitamente calda e serena, regalandoci tramonti grandiosi e notti vellutate di stelle. 
Prima del sonno, sdraiate a terra, cercavamo con gli occhi le scintillanti costellazioni, che l'esperta astrofila del gruppo ci indicava sulla volta celeste.

Lida aveva portato con sè anche misteriosi grafici e  diagrammi, sui quali studiava i dettagli della prossima eclissi: il percorso e la durata delle varie fasi, con particolare attenzione al culmine, ossia il momento di massima copertura della luna sul sole. 

La nostra trepida attesa contrastava però con lo stato d'animo dei mongoli : non capivano perchè aspettassimo con entusiasmo un evento che per loro era invece fra i più temibili.
In Mongolia Koke Mongke Tengri, ossia  l'Eterno Cielo Blu è la Divinità Suprema : il fatto che possa completamente oscurarsi durante il giorno, non è interpretato come un segno favorevole! 




Tant'è vero che, sulla piana luogo di raccolta per l'osservazione dell'eclissi, era stato costruito un ovoo, un tipico altare sciamanico piramidale di pietra, ossa animali e rami, con al centro un palo ornato di drappi azzurri (il colore del cielo) e rossi (il colore del fuoco). 

Intorno a questo, lo sciamano avrebbe danzato, officiando un rito propiziatorio col fuoco, a simboleggiare la permanenza della luce sulla terra. 

Il fuoco, oltre a essere il culto più importante degli sciamani, presiede ad altri importanti momenti della vita nomade, come ad esempio alle celebrazioni del solstizio estivo o durante le cerimonie matrimoniali. Non lo si deve calpestare, né vi si possono gettare rifiuti di cibo o altro.


Rito sciamanico in attesa dell'eclisse solare, in Mongolia


Finalmente, dopo ore di attesa per accaparrarsi il punto d'osservazione migliore, lo spettacolo è iniziato, favorito dalla limpidezza del cielo.

Dapprima, è arrivata una strana luce polarizzata a cambiare i colori circostanti e la natura è sprofondata in un oscuro silenzio, carico d'attesa.
Lentamente, il disco scuro della luna si è sovrapposto al sole, divorandone la luce fino al momento della totalità, in cui la corona solare è apparsa, strappando grida di emozione da parte nostra e di paura da parte degli indigeni presenti.

Intanto, lo sciamano intensificava il canto e la danza intorno al fuoco, che pareva aver preso vita propria, dando alla scena un che di primordiale.

Non so se sia stata l'emozione o la perturbazione magnetica, o altro che non so definire, ma le foto del rito scattate nel pieno dell'eclissi hanno conservato un che di inquietante, che trasmette il pathos  del momento, mettendo in second'ordine ogni valutazione tecnica. 


Mongoli,a rito sciamanico nel pieno dell'eclissi


Tutto è durato solo qualche minuto, ma il tempo è sembrato dilatarsi in uno spazio emozionale senza confini.
Più tardi, smontato il campo, ognuno ha ripreso il viaggio secondo la sua destinazione.
Ma il ricordo di quanto vissuto e condiviso, in modo così unico e irripetibile,  resterà per sempre vivo.

Consigli per un viaggio in Mongolia

Ho già scritto diffusamente della Mongolia e di come approcciarsi a questo viaggio magnifico in un altro mio post: QUI trovate tutte le informazioni utili.

E la prossima eclissi...? 

Se il morbo dei "cacciatori di stelle" ha contagiato anche voi, sappiate che la prossima eclissi solare totale si verificherà il 20 marzo del 2015 e sarà molto più vicina all'Italia, nel bel mezzo del Nord Atlantico. 
Informazione sulle destinazioni e sui dettagli del viaggio, nel prossimo post.



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