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Anche nelle giornate di tempo sereno,
sebbene sia a sole 20 miglia marine dalla costa della Tracia, il suo
profilo si rivela a pochi minuti all’approdo, come se una nebbia
soprannaturale e invisibile volesse celarla il più possibile a occhi profani.
Samotracia emerge dal mare, fosca e splendente : un'isola-montagna, Fengàri (come
in greco è chiamata la Luna) che, con i suoi oltre 1600 mt, è la più alta cima dell'Egeo.
Il Mito racconta che dalla vetta Poseidone
seguisse le battaglie della guerra di Troia. Di certo si sa che, in
epoca pre-ellenica, vi si celebravano Misteri impenetrabili
in onore della Grande Madre, con riti la cui potente aura di
sacralità pervade ancora tutta l’isola.
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Nell'antichità, l’iniziazione ai
Misteri di Samotracia era ambita quanto quella di Eleusi, tanto che
per riceverla giungevano candidati da tutto il Paese: ma su quei riti
nulla è stato tramandato e nessuno studioso è riuscito a decifrarne
l’enigma.
Erodoto era un iniziato, così come lo erano Filippo il
Macedone e il figlio Alessadro (poi divenuto "Magno") re
Lisandro di Sparta, Aristarco e, secondo il mito, anche Dardano,
capostipite dei troiani.
I candidati si sottoponevano a prove di
resistenza e di silenzio, fino a quando il Sommo Sacerdote li
purificava affinché fossero degni di accedere al culto segreto.
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Tutto avveniva nel maestoso Santuario dei Grandi Dei, a Paleopolis, dove nel 1863 venne
rinvenuta la magnifica Nike di Samotracia, il cui originale è ora
custodito al Museo del Louvre.
Per avvertire tutta l'atmosfera del sito, ancora suggestivo, meglio aspettare il tramonto, quando gli ultimi turisti se ne sono andati e la luna si affaccia nel cielo.
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Ricordo il mio soggiorno a Samotracia
con un misto di nostalgia e timore: penso che sia una meta per pochi
e non solo perchè non assomiglia alla classica Grecia da cartolina.
Non è un luogo di vacanza, ma di trasformazione: bisogna essere
disposti a lasciarsi pervadere dalla sua energia oscura e a tornare
cambiati nell'intimo, come moderni Iniziati.
Qui può accadere, come a me, di
venire svegliati da un temporale notturno, i cui tuoni sembrano
parlare la lingua gli Antichi Dei, i temibili Cabìri, protettori
dei naviganti, il cui nome non si poteva pronunciare impunemente.
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Il fascino arcano di Samotracia emana dal manto
di querce e castagni, secolari e giganteschi, che la ricopre, dalle cascate e dalle piscine naturali formate dai torrenti, dalle sorgenti termali sulfuree che scaturiscono ribollenti dal
sottosuolo.
Ed è proprio questo l'odore che nella mia memoria la contraddistingue : lo zolfo, come spirito del fuoco sotterraneo sprigionato dalla viscere della Madre Terra.
Probabilmente, la particolare energia che si avverte sull'isola deriva proprio dall'enorme campo geotermico sottostante.
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Le terme di Loutrà, a Thèrma, anticamente erano note per la proprietà di rendere prolifici sia uomini che donne. Ora lo stabilimento è frequentato per la cura di artriti, dermatiti e disfunzioni epatiche.
Meglio però godere delle acque sulfuree nelle vasche naturali all'aperto, una delle quali offre una vista magnifica dalla cima di una collina.
E il mare? Qui assume un carattere intenso, che si apre solo raramente nell'azzurro solare della Grecia di altri lidi, come a Pachia Ammos, sabbia chiara incastonata fra cupe falesie della costa sud.
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Detto questo, se amate le sensazioni forti, un mare vero in cui precipitano le montagne e paesaggi silvestri che ricordano le saghe di Tolkien, Samotracia è la meta che fa per voi.
Anche gli abitanti dell'isola, fieri e riservati, sembrano riflettere nel carattere lo stile di una Grecia d'altri tempi : qui non sarete assaliti da osti e bottegai come succede altrove.
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Informazioni pratiche per un viaggio a Samotracia
Il modo più veloce per raggiungere
Samotracia è volare fino ad Alexandropouli via Atene e di lì
prendere un traghetto, che impiega circa 3 ore.
Durante tutto l'anno, vi sono altri collegamenti via mare da Salonicco o Kavala e d'estate anche dalle vicine isole di Limnos e Tassospotete controllare sul sito Greek Travel Pages.
Possibilmente, non andateci in agosto: sia per evitare il tutto esaurito (le strutture di accoglienza non sono molte) sia per assaporare al meglio tutte le bellezze che l'isola offre.
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La maggior parte degli alloggi sono concentrati al porto di Kamariotissa, oppure a Therma.
Io sono stata al Mariva Bungalows, complesso di piccoli edifici letteralmente immerso in un bosco alle pendici del Fèngari .
Dalla terrazza della stanza, l'azzurro dell'Egeo sospeso su una distesa di chiome di castagni !
Poco lontano, raggiungibili a piedi, si trovano pittoresche e ottime taverne, anch'esse circondate dagli alberi.
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