Santa Maria Novella il giardino che torna dal passato

Pubblicato il 5/10/2014

Firenze, ingresso al giardino di Santa Maria Novella


Quello che sorgeva nel XIII° secolo intorno al convento nel cuore di Firenze, non esiste più da tempo. 
Era l' Hortus Conclusus, dove i frati domenicani coltivavano le piante officinali, ossia gli ingredienti principali delle specialità che resero celebre l'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella.
Ora, come riprendendo forma dal passato, quel giardino è risorto sulle colline di Castello, proprio a fianco della celebre Villa Medicea della Petraia e non lontano dallo stabilimento dell'Officina.

Così, dove prima erano solo campi, punteggiati dall'argento degli olivi adesso crescono anche fiori, piante aromatiche e medicamentose, in un percorso ideale a indurre una meditazione orchestrata dalla stimolazione dei sensi.


Firenze, giardino di Santa Maria Novella


Certo, è un giardino in divenire, che non ha ancora pienamente espresso le sue potenzialità, ma sarà bello seguirne lo sviluppo nel tempo.

Da subito però, protagoniste sono le rose : l'antica Clair Matin e la barocca Pierre de Ronsard, più che l'olfatto colpiscono la vista, col tripudio di corolle rosate che accoglie immediatamente dopo l'ingresso. 

Rose rrampicanti


Rosa Novella


Per inebriarsi davvero del profumo di rosa, bisogna però chinarsi sui cespugli della Rosa Novella, piantati al margine del sentiero che scende fino al laghetto.
Creata appositamente per il giardino di Santa Maria Novella  da Roberto Cavina, è un ibrido di rosa gallica la cui fragranza sfugge già con prepotenza dagli stretti boccioli.

E ancora, tralci di caprifoglio e gelsomino esalano il loro  sentore dal perimetro della recinzione, quasi a segnare un ideale confine olfattivo con l'altrove. 
D'inverno, sarà invece il calycantus a montare la guardia, emanando il miele soave dei suoi fiori dorati.
All'interno, il cuore odoroso del giardino batte nei cespugli di melissa, lavanda e timo, ma anche nelle foglie della Balsamite major, dal delicato aroma di  menta e salvia.


Caprifoglio in fiore




Di aspetto modesto (per ora sembra solo una comune insalata) è tuttavia l'anima antica del luogo : è infatti la pianta officinale per eccellenza, usata fin dal 1600  dai domenicani per la preparazione dell'Acqua Antisterica e delle Pasticche di Santa Maria Novella.
Popolarmente nota anche col nome di "Erba di Santa Maria", possiede proprietà terapeutiche principalmente antispasmodiche e digestive.

Lontano dai rumori della città, che si intravede sullo sfondo, l'udito può distinguere il suono dei propri passi sulla ghiaia e quello dell'acqua, che gocciola dalla fontana o scorre nel laghetto dall'atmosfera zen.
Panchine e sedute di ogni forma invitano alla sosta e alla contemplazione, per assaporare le mille sollecitazioni che si incontrano a ogni angolo.


Firenze, giardino di Santa Maria Novella


Firenze, giardino di Santa Maria Novella


 
Giardino di Santa Maria Novella: il laghetto


A dire il vero, la cerimonia di inaugurazione del giardino che si è tenuta pochi giorni fa, è stata festeggiata da un banda musicale, sottraendo forse un po' di riserbo alla prima visita. Ma è giusto così.

Sarà un ottimo pretesto per ritornare presto in tutta calma, magari per contemplarne i caldi colori nell'autunno.  

Altri dettagli sul giardino cliccando qui   


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