In Cammino, nel profumo dei misteri di Namur - Prima parte

Pubblicato il 2/05/2015

La città di Namur


Ci sono paesi che mi sorprendono ogni volta e uno di questi è il Belgio.
Non so che cosa sia ad attrarmi di più, se la bellezza composta e un po' severa delle sue città, o la rilassata cordialità della sua gente.
La mia ultima scoperta è stata Namur, che ho visitato brevemente nell'arco di una giornata, la scorsa settimana.

Volevo andarci per vedere l'atelier del profumiere Guy Delforge ma, come spesso accade, seguendo una traccia olfattiva ho scoperto molto più di quanto mi aspettassi.
Questa volta ero sola, senza la guida dell'Ente del Turismo e perciò non ho seguito alcun itinerario organizzato.
Semplicemente, mi sono abbandonata all'esperienza man mano che la vivevo, come mi piace fare per entrare a modo mio nell'atmosfera di un luogo. 

Dalla stazione ferroviaria mi sono immersa nelle strade della città vecchia, animata dal mercato settimanale.






Place de l'Ange a Namur


Ben presto, mi sono imbattuta in un angelo. Non un Arcangelo guerriero come il patrono di Bruxelles, ma un angioletto musicista, sormontante una fontana, che veglia su una graziosa piazza riservata ai pedoni.

Non credo al caso e so che in passato l'architettura e l'urbanistica costruivano le città ispirandosi a regole esoteriche.
L'angelo ha quindi assolto la sua funzione di Messaggero, suggerendomi di far attenzione a quali altri indizi "misteriosi" avrei trovato sulla mia strada.

Perchè ancora non lo sapevo, ma stavo percorrendo un tratto del Cammino di Santiago. 
A Namur confluiscono due itinerari che portano a Compostella : la Via Mosana, che collega la città a Aix-la Chapelle passando da Liegi e la Via di Vézelay, che inizia proprio qui. 
Il percorso è segnato dalle conchiglie in rame disseminate al suolo, a ricordare come ancora il Pellegrinaggio sia rimasto vivo attraverso i secoli.  



Conchiglia del Pellegrino sulle strade di Namur

  
Antico Palazzo della Borsa di Namur


Altro luogo-simbolo del Cammino anche la Tour Saint-Jacques ( il Beffroi, Patrimonio Mondiale Unesco come quello di Monsseminascosta dietro l'antico Palazzo della Borsa, ora Centro Congressi.

Convergenza di Vie Sacre di Terra dunque, che si specchiano anche nell'incontro fra i due fiumi che abbracciano Namur: la Sambre e la Mosa si mescolano infatti nel cuore della città, disegnando una sorta di bivio acquatico, sul quale vigila la mole della possente Cittadella. 
E qui, ai piedi dei suoi bastioni, inizia la seconda parte dell'itinerario, di cui parlerò nel mio prossimo post.

Continua....


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