I profumi di Bologna. Terza parte: Note di Fondo

Pubblicato il 12/02/2013


Le Note di Fondo di un profumo, quasi impercettibili sotto le Note di Testa iniziali, sostengono le Note di Cuore ed orchestrano l'armonia generale di una fragranza, emergendo chiaramente solo alla fine e creando quella che viene definita "la scia".

Così è anche per l'ideale Piramide Olfattiva che rappresenta Bologna: inizialmente i sentori Gourmand, legati ad una dimensione terrena, sembrano prevalere, finchè non si scopre il sottile aroma intellettuale delle tradizioni culturali della città. Solo insistendo nella ricerca emergono i profumi dello Spirito, eterei, ma persistenti nel tempo.
Sono principalmente le note dell'incenso che si avvertono  nelle chiese e nei santuari, ma anche quelle dei cipressi e dei fiori che accompagnano le Anime nel Grande Passaggio.


Bologna, Santuario della Madonna di San Luca



Bologna, il porticato verso San Luca


Visibile in lontananza da qualunque direzione si arrivi, il Santuario della Madonna di San Luca veglia sulla città, come una sentinella dall'alto del Colle Della Guardia.

Per raggiungere il Santuario, il pellegrino percorre a piedi la  via porticata più lunga al mondo: le sue 666 arcate, che corrono sinuose sul fianco della collina, evocano l'immagine del  Serpente schiacciato dal calcagno della vittoriosa Vergine, la cui miracolosa icona ogni anno scende in città, portata in processione.

L'interno della chiesa è un trionfo di sontuosità barocca, sfolgorante intorno alla semplicità bizantina dell'immagine di Maria, protetta in parte da una lamina d'argento e, secondo la leggenda, opera dell' Apostolo Luca. Qui, soprattutto dopo le celebrazioni, l'incenso avvolge la navata con le sue volute mistiche.

La salita al Santuario è un bellissimo percorso anche per chi non è credente, non solo per godere delle vedute sulla città, ma soprattuto per conoscere da vicino un importante aspetto della cultura popolare bolognese.   




Bologna, piazza Santo Stefano


Dolce, quasi floreale, l'aroma che si avverte entrando nella Basilica di Santo Stefano, che i bolognesi chiamano "Le Sette Chiese".
Intorno al nucleo più antico, dove sorgeva un tempio dedicato alla dea Iside, dal V° al XIII °secolo venne edificato un complesso di sette chiese che fu anche un  importante centro religioso per i Longobardi.

Il complesso, situato nel centro di Bologna, comprende anche un chiostro ed un cortile interno, oltre ad un museo e a un locale dove i benedettini dell' Abbazia vendono i loro manufatti a base di erbe e fiori. 
La parte più suggestiva è certamente quella del Sepolcro di Cristoprima Battistero, eretto sul punto esatto in cui si trovava il santuario isiaco. Qui, nel cuore del Sancta Sanctorum, è forte l'odore dei ceri votivi che ardono ininterrottamente la loro preghiera di fuoco.

Bologna, il Sepolcro nella Basilica di Santo Stefano


Pochi invece conoscono la storia della Santa protettrice di  Bologna, Caterina de' Vigri, in cui il profumo assume un ruolo prodigioso.
Pur avendo scelto la via dell'ascetismo nell'ordine delle Clarisse, Caterina si dilettava di arte, musica pittura e letteratura, e divenne Badessa del monastero del Corpus Domini.
Alla sua morte il corpo, sebbene sepolto nella nuda terra, continuava ad emanare un intenso e soave profumo. Fu deciso allora di riesumarlo e, dopo una serie di altri arcani fenomeni, di esporlo alla venerazione popolare.


Chiesa del Corpus Domini a Bologna

Cappella di Santa Caterina de' Vigri a Bologna

Per molti anni le monache di clausura dovettero prendersene cura, poichè sembrava procedere nella sua espressione vitale, tagliando unghie e capelli ed asciugando il liquido aromatico che ne trasudava. 
Tuttora la Santa è visibile, seduta su un trono dorato dietro una teca in vetro, mostra volto, mani e piedi minuti ed ha fra le mani un breviario scritto e miniato da lei, ma capelli e unghie hanno smesso di crescere e il suo corpo non secerne più liquido profumato.

Il collegamento fra il mondo dei vivi e l'Aldilà è presente anche altrove : il porticato che da Porta Saragozza conduce al Santuario della Madonna di San Luca, prosegue ai piedi del Colle della Guardia fino al Cimitero Monumentale della Certosa.
L'area dove nel 1334 fu edificata la Certosa di San Girolamo di Casara, nucleo del complesso, era già un luogo di sepoltura molto antico : vi sorgeva infatti  una necropoli etrusca di oltre 400 tombe, che venne riportata alla luce durante alcuni lavori di ampliamento effettuati alla fine dell'800.


Certosa di Bologna

Bologna, passeggiando nella Certosa

Istituito nel 1801, qualche anno prima del Père Lachaise di Parigi, il Cimitero Comunale Monumentale  di Bologna non ha nulla da invidiare a quest'ultimo, anche se oggi è purtroppo meno conosciuto. 
In passato, l'importanza e la bellezza delle sue opere d'arte, che lo rendono un vero museo "a cielo aperto", ne fecero una tappa importante del "Grand Tour" italiano, attirando anche visitatori illustri come Stendhal, Byron, Dickens, Chateaubriand e Mommsen.


Non è un luogo triste, tutt'altro : quando sento il bisogno di immergermi  in un'atmosfera di pace e di raccoglimento, mi piace passeggiare nelle sue logge, nei porticati e lungo i viali orlati di aromatici cipressi, sostando nel silenzio dei chiostri sereni o nella magnificenza della Galleria degli Angeli.



Raffigurazione dell'Uroboros


Molti i personaggi famosi qui tumulati: Giosuè Carducci, Giorgio Morandi, Ottorino Respighi, Carlo Broschi (il famoso cantante lirico Farinelli) Riccardo Bacchelli, Lucio Dalla e altri ancora.
    
Alla Certosa vengono organizzati eventi culturali molto suggestivi, come concerti, mostre fotografiche, spettacoli teatrali e visite guidate notturne. 
Il programma è visibile sul sito http://www.amicidellacertosa.com


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