India, la Madre di tutti gli odori

Pubblicato il 2/04/2014


Il Gange a Varanasi


La mia prima impressione dell'India è stata proprio un odore. O meglio, una compatta miscela di effluvi, che mi assalì con potenza all'apertura del portellone dell'aereo. 
Sapeva di cenere, di disfacimento, ma anche dell'umanità dolente alloggiata in tubi di cemento, lungo la strada dall'aeroporto alla città, dei mercati e delle vacche onnipresenti. 

Nel calore che tutto avvolgeva, ecco a tratti anche il dolce sentore dei gelsomini e degli agarabatti , profumate preghiere portate fin lì chissà come, insieme a un accenno di spezie sfuggito a qualche cucina.
Era il benvenuto olfattivo, terribile e immanente, di una terra a un tempo dolce e feroce.

Kajuraho, la piana dei templi


Quello a Bombay (ora Mumbai) fu solo il primo di diversi viaggi in differenti regioni dell'India, in cui ho imparato a riconoscere alcuni dei suoi numerosi aspetti, multiformi come l'affollato Pantheon delle sue Divinità.

Cambiavano i paesaggi, i colori, i volti, l'aspetto dei templi, ma l'odore era sempre presente, di volta in volta con prevalenza di note diverse : a Benares, luogo sacro per eccellenza, spiccava il fumo aromatizzato delle pire funerarie, sulle sponde della Sacra Madre Ganga.

Jaipur, salendo a Fort Amber


In Rajasthan, terra di re guerrieri di stirpe divina, le fragranze di rose e gelsomino, sparse dai sari sgargianti delle donne; ma anche l'afrore dei cammelli, pronti per la corsa nel deserto. 
A Srinagar, il balsamico odore del legno di cedro stagionato delle houseboat, sul Lago Dal. 
A Kajuraho, l'odore della pietra scolpita, scaldata dal sole, dei suoi templi erotici, misto al legno di sandalo degli agarabatti.
Delhi, l'aroma del curry, zafferano e cardamomo dei mercati e a Mumbay il sentore dei morti lasciati alla mercè degli uccelli, sulle Torri del Silenzio dei Parsi. 




In India l'amore per i profumi è istintivo e impetuoso, strettamente connesso alla passione, all' erotismo, ma anche al trascendente.
Oltre 1500 anni fa i Veda, raccolta di testi religiosi sanscriti, consideravano i profumi non solo come offerta sacrale, ma come fonte di piacere per gli uomini.

Nel Museo del Maharaja di Jaipur, c'è una vetrina interamente dedicata alle essenze per l'amore e fu proprio durante una passeggiata insieme al suo amato, che la sultana favorita dell'imperatore Moghul Jehangir scoprì l'attàr di rose, la più soave e penetrante fragranza fino ad allora conosciuta.

Rajasthan, complesso religios


Pochi lo sanno ( io stessa l'ho scoperto da poco) ma a circa 200 km da Agra c'è Kannauji, la "capitale del profumo" indiana, detta anche la "Grasse d'Oriente" .
Delle 650 distillerie di attar ( o Ittr) attive fino al 1990 , ne rimangono oggi meno di 200, caparbiamente fedeli all'antico metodo che si svolge in corrente di vapore in recipienti di rame, con l'utilizzo esclusivo di materie prime naturali. 

Sebbene l'India sia la patria di elezione delle piante da profumo, l'alto costo raggiunto da tali materie prime rende sempre più difficile resistere alla concorrenza dei produttori che hanno ceduto all'uso di basi e ingredienti di origine chimica.



Varrebbe la pena dunque visitare questo piccolo villaggio al più presto, quale un vero Museo vivente, dove poter ancora assistere all'arte della profumeria come la si esercitava qui nel periodo del suo massimo splendore, dal sesto al dodicesimo secolo dopo Cristo.

Unici al mondo, sono ancora capaci di distillare la terra, ottenendo una fragranza chiamata "Mitti" ,che ricorda l'odore del suolo bagnato dopo il Monsone ! 
Ho trovato un interessante e curioso video sull'attuale situazione dell'attività profumiera di Kannauji, che trovate cliccando qui .

India, pittoresco camion varipinto


Qualche informazione per un viaggio in India

Le compagnie aeree che volano dall'Italia, con voli diretti o con scali diversi, sono numerose: un buon sito per trovare voli low cost per questa destinazione è Europelowcost. Altrimenti Skyscanner.

Spostamenti interni: per le lunghe distanze la Jet Airways copre diverse rotte ma non per Kanpur, che si raggiunge in volo da New Delhi con Air India: da Kanpur se volete raggiungere Kannauji che dista 80 km, conviene noleggiare un auto ( solo con autista).

Guidare in India è un'avventura: le strade in genere sono strette e rese pericolose dal grande traffico di camion, i cui conduttori spesso si scansano all'ultimo istante. 
Bisogna calcolare tempi molto lunghi per coprire distanze che da noi sembrano ridicole, tipo 80 km in due ore!

India


Altro mezzo da prendere in considerazione è il treno: ne esistono di bellissimi, come i Luxury Trains
Esiste persino il Mahaparinirvana Express, o Buddhist Train  con un percorso che include tutte le località più importanti legate alla vita e al culto del Buddha.

Dormire nel palazzo di un Maharaja o in un Haveli (antica residenza signorile) è un'esperienza da provare: se ne trovano anche in piccoli centri e non necessariamente hanno costi proibitivi.




" D'estate, le donne belle della corte
si profumano i seni con olio di sandalo,
i capelli con olio di gelsomino,
il resto del corpo con acqua di rose.
Sono pronte per l'amore."

di Kalidasa, dal poema "Le stagioni"  


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4 commenti

  1. Bella questa descrizione dell'India fatta di profumi e odori, mi ha riportato alla mente i ricordi del viaggio di qualche anno fa in cui il "mal d'India" si è impadronito di me...

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  2. Grazie Davide, il tuo commento mi conferma che sono riuscita a trasmettere quello che anch'io ho provato, nei miei viaggi in India.

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  3. Sono venuta a leggerti dietro consiglio di Giulia di viaggiare low cost... E devo dire che aveva pienamente ragione! Hai un modo meraviglioso di scrivere, e se prima ero curiosa di vedere l'India ora sono anche curiosa di odorarla.. :)

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    1. Grazie Liz delle tue parole ! Credo che la dimensione olfattiva del viaggiare vada recuperata, per comporre un'immagine completa dei luoghi che visitiamo : un tempo, le informazioni relative agli odori e profumi dei vari paesi era riportata anche nelle guide di viaggio...

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