Dopo il temporale nel bosco, ricordi di un'educazione olfattiva...

Pubblicato il 8/11/2015




La notte scorsa c'è stato temporale e stamattina, uscendo, sono stata investita dagli aromi del bosco e degli alberi che circondano la casa, finora annichiliti dal calore estivo.

Un odore forte e composito, che mi ha riportato indietro nel tempo alle lunghe estati di vacanze scolastiche. Mi sono resa conto che proprio allora, fra questi boschi, si è svolta gran parte della mia prima educazione olfattiva, sviluppando quel gusto per gli odori delle cose, che più tardi mi ha portato anche a viaggiare fiutando il mondo.

In realtà, i miei primissimi ricordi olfattivi risalgono a periodi ancora precedenti, quando la mia famiglia viveva nel Veneto : prati di narcisi selvatici in fioritura nel bellunese, nei quali, piccola com'ero, quasi sparivo. 
Oppure, l'intenso saluto fragrante dei ciclamini, fitti nel sottobosco intorno al Lago di Misurina. 
Profumi di cui ora però conservo solo una memoria virtuale e dei quali vorrei rinnovare l'esperienza sensoriale.


Invece qui, fra i boschi dell'Appennino tosco-emiliano che ancora frequento, posso ritrovare quasi tutti gli stessi odori di allora.





Erano quelli tipici del castagneto, col suo mix di foglie macerate, muschi, bacche di ginepro e legno in disfacimento... 
e dei funghi, che presto ho iniziato a conoscere sotto la guida di Fioravante, detto "Fiori", il mio impareggiabile e dispettoso nonno materno.

In primavera erano i prugnoli annidati sotto il biancospino, dall'odore di farina fresca. In estate ed autunno, i porcini dall'intenso sentore terroso, esposti al sole per l'essiccazione o i rari ovoli sporchi di terriccio, più delicati, che dispiegavano tutto il loro profumo nel piatto.

Se non era tempo di funghi, erano le fragoline di bosco a inebriarmi, quando ne aspiravo l'effluvio dal barattolo di vetro dove le mettevo. Oppure, l'odore dolce e scuro delle more mature, distillato dall'ultimo sole di agosto.


Trnco caduto con funghi


Dei fiori, ricordo il timido spuntar delle violette di febbraio, che si sentivano prima di vederle nell'erba.
Più avanti, il vento di ginestra che accarezzava le colline, o la soave fragranza del lillà, dei gigli e delle rose nell'orto-giardino della nonna.
Per qualche anno i miei nonni furono custodi di una piccolo santuario, dove entravo spesso per respirarne il profumo d'incenso, cera di candele e petali caduti sul marmo degli altari.

L'aria del grande prato dietro il campanile invece era balsamica, satura delle chiome e dei frutti dei cipressi che lo contornavano.
Quando pioveva, mi rifugiavo sotto i portici coperti della chiesa ed aspiravo l'incomparabile fiato di terra bagnata che saliva dal bosco, un odore pieno, sensuale, che per me tuttora rappresenta l'essenza della natura e della vita.

E le persone. L'acuto sprigionarsi di chiodi di garofano dal cassetto del comò della nonna, che aprivo di nascosto in cerca di tesori; il mozzicone di sigaro toscano del nonno, sempre stretto fra le labbra a mascherarne il sorriso sornione; la "puzza di rughe" della zia Maria, come definii allora l' odore di una vecchiaia povera e bigotta.  



Nella prima e più povera casa dei nonni, c'erano anche un forno esterno e, in cucina, un grande camino : almeno una volta la settimana la fragranza del pane si spandeva dappertutto, mischiandosi all'odore delle braci, della cenere e della polenta di castagne versata sul tavolo di legno.

Qualche volta, nei giorni di festa, nel nostro forno si cuocevano gli zuccherini aromatizzati all'anice o gli spumini, versione povera ma non meno profumata delle meringhe.
Mentre scrivo però, mi accorgo che ora questi ultimi odori non li sento più da tempo.

Eppure, mi è bastato entrare nel bosco stillante per avvertirli ancora...


Questo articolo è stato scritto per Viaggi, Luoghi e Profumi.
La riproduzione, totale o parziale, è vietata e l'originale si trova solo su Viaggi, Luoghi e Profumi.





2 commenti

  1. Puzza di rughe . Mi piace il suo scrivere. ! Grazie di aver condiviso . Sandra Barros São Paulo Brasil .

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a lei, Sandra, per il suo apprezzamento. E' bello sapere di essere seguiti anche al di là dell'oceano

      Elimina