Luoghi segreti D'Appennino: Civita Superiore, vento di timo e voci di campane

Pubblicato il 10/28/2015



Quando sono arrivata, dopo un viaggio di oltre otto ore, il sole stava già calando e il vento saettava nei vicoli come una lama.
Ancora non lo sapevo, ma proprio il vento sarebbe stato protagonista di quei pochi giorni, la mia prima volta in Molise.
Quel vento invernale che qui chiamano Voìra, un nome tagliente che sembra ripeterne il suono.

Di essere in un Altrove lo si sente già sul treno che sbuffa fin qui, fra visioni di rocche e villaggi, aggrappati a cime lontane.





Questi sono Appennini severi, privi del sorriso bonario mostrato più a nord, al confine fra Emilia e Toscana.

Da uno sperone di roccia, il borgo di Civita Superiore domina l'abitato di Bojano, che si trova a soli quattro chilometri sulla pianura sottostante.
In realtà, la distanza fra i due centri è misurabile in secoli: dal Belvedere di Civita, è come affacciarsi sul nostro tempo, osservandolo da un immaginario balcone del Medioevo.

Le ore, scandite dal rintocco discreto delle campane (quelle vere) scorrono in uno spazio dove la presenza umana è rara: Civita non è un paese fantasma, ma a tratti lo sembra.





Interi quartieri, come quello della Giudeccasono ormai abbandonati e quasi in rovina. Qua e là, la traccia di qualche risanamento poi, ancora, insegne ormai inutili e portoni inchiodati.

Col sole del giorno dopo, emergono accenni di vita : nel rumore della legna tagliata per l'inverno, nei panni stesi ad asciugare sulle reti di cinta, nell'abbaiare di un cane da guardia.
Il vento nei vicoli sembra sparito e invece si è solo spostato, più in alto, fra le rovine del castello normanno alle spalle del borgo.

Salendo il sentiero verso la rocca, il soffio però resta gentile, carico dell'aroma di timo in fioritura tardiva.




A differenza di altri manieri ben conservati, visibili in altri paesi del Molise, quello di Civita sta sprofondando nel degrado.
Che sia incuria dell'amministrazione locale o solo mancanza di mezzi, non si sa. 

Certo, è crudele vedere i resti di un passato glorioso finire in tal modo : siamo nei feudi di Federico II, il sovrano illuminato di cui altrove rimane ben vivo il ricordo.

Eppure, anche così, fra le mura sbrecciate sembra echeggiare ancora il suono delle armi e il nitrito dei cavalli pronti alla guerra.
Alto, nel cielo, il grido di caccia del falco.

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6 commenti

  1. Bellissimo post su una zona fuori dai " sentieri battuti" del turismo e per questo più vera e autentica.
    Come sceglie le mete da visitare Wanda? Sono decisioni repentine messe in pratica in pochi giorni oppure sono itinerari studiati già da tempo?
    Mi incuriosisce sapere come organizza le sue gite in questi posti d'Italia così insoliti.
    E' mai stata nell' isola di Ventotene ?
    Buon lavoro
    Elisa

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    1. Elisa, non seguo una regola fissa. Mi piace scoprire luoghi "minori" , che abbiano anche una storia e, in particolare, vado a caccia di mete che abbiano una relazione di qualche tipo col tema del blog, ossia gli odori e i profumi. In questo caso, sono andata in Molise perché volevo visitare uno sconosciuto museo del profumo, di cui scriverò nei prossimi giorni.La scelta di soggiornare a Civita è nata dalla ricerca in rete, sono stata attratta dalla sua particolarità. A volte programmo i miei itinerari in anticipo, altre volte mi bastano pochi giorni. A Ventotene non sono ancora stata, ma non è escluso che lo faccia in futuro. Grazie per l'apprezzamento!

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  2. Gentile Wanda...la magia dei tuoi racconti rende meno grigia Londra , citta' in cui vivo dal 2004. L italia...che gran bel paese.

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    1. iris, grazie, che bella cosa hai detto! E' vero, l'Italia è bellissima, non basta una vita a scoprirla tutta. Perchè non torni?

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    2. Gentile Wanda sarei rientrata in Italia già' da tempo se la situazione "lavoro" avesse incontrato (anche lontanamente)le mie expectations. Mi creda, i colori e i profumi del nostro bel paese mi mancano moltissimo ma ho cercato di rimediare andando alla scoperta di angoli di Londra poco conosciuti dove ritrovare l'essenza delle cose. Lei e' la benvenuta qualora decidesse di approdare nella Perfida Albione

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    3. Capisco bene il problema ! Anch'io avevo pensato di cercare fortuna all'estero, ma la salute dei genitori anziani mi trattiene. La ringrazio per l'invito, se dovessi mai tornare a Londra (dove non metto piede da parecchi anni) le chiederò di farmi da guida nei dei luoghi meno conosciuti della città che lei ha scoperto.

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