Savigliano e la Sindrome di Stendhal inaspettata

Pubblicato il 10/19/2015



Pur avendo visitato città meravigliose, come Roma, Firenze o Venezia, non sono mai rimasta vittima della cosiddetta "Sindrome di Stendhal", quella vertigine che ogni tanto fa letteralmente perdere i sensi ai turisti più sensibili, annientati dalla bellezza e dalla sovrabbondanza delle nostre opere d'arte.

Il bello è che, dopo l'inaugurazione di Mùses,  mi ero trattenuta a Savigliano per partecipare ad una manifestazione curiosamente intitolata  "Da Perdere i Sensi"....

Si trattava di un itinerario gastronomico-sensoriale, che coinvolgeva alcuni fra i luoghi più significativi della città, una caccia alle "specialità" del territorio fra piazze, chiese, chiostri e palazzi, ognuno dei quali ospitava un particolare momento culturale e degustativo,  come in una specie di "pranzo diffuso".

Ebbene, anche se non ho davvero perso i sensi, ci sono andata molto vicino.




Finestre


Di certo, non mi aspettavo di restare sopraffatta dalla ricchezza e dalla magnificenza di alcuni dei luoghi pur velocemente visitati.

Già passeggiando nelle strade di primo mattino, avevo apprezzato la suggestione di certi vicoli e di certi dettagli.
L'armonia di Piazza Santa Rosa, una delle più belle del Piemonte, con la sua torre civica e le antiche botteghe, mi avevano parlato della cura che cittadini ed amministrazione pubblica mettono nella conservazione della propria città.







Ma è quando sono entrata nella chiesa della Confraternita della Pietà che sono rimasta senza fiato: uno scrigno di tesori settecenteschi, dedicato alla Passione di Cristo, in cui l'antica confraternita è ancora attiva.

Ogni anno a Pasqua infatti, dalla quinta scenografica dietro l'altare maggiore, l'effigie del Cristo viene fatta scendere in processione mediante un sistema di leve e carrucole di sapore leonardesco. 




   



Da quel momento, è stato un susseguirsi di meraviglie : la chiesa della Confraternita dell'Assuntacon la magnificenza barocca dei suoi affreschi e dei giochi prospettici ; la sorpresa del Monastero di S. Pietro, in cui il romanico-gotico originario fiorisce all'interno in un trionfo di decori di gusto tardo rinascimentale, insieme alla serena geometria di chiostri e giardini....

Che dire, se non che ancora una volta non sapevo dove posare lo sguardo?

Come se non bastasse, le tappe dell'itinerario erano scandite da colti momenti musicali, come nell'ottocentesco Teatro Milanollo, o nel suggestivo auditorium ottenuto dall'audace restauro della cinquecentesca "Crosà Neira" o Confraternita della Misericordia.







Il tutto, allietato dalle specialità enogastronomiche dei produttori della zona, presentate in ambientazioni storiche e secondo diverse connotazioni sensoriali : "Aperitivo gustoso" con pane all'Alvà e burro di montagna nel Chiostro di S. Pietro; "Antipasto visivo" con salame cotto e formaggi tipici al Museo Civico A. Olmo; "Primo Musicale" presso Crusà Neira,  con i ravioli alle erbe aromatiche della Piana Ris e Coi; "Secondo tattile" con la tipica "Friciula" , il fritto misto piemontese, nel Chiostro del Monastero di Santa Monica.... 






      
Ovviamente, il dessert con profumato gelato alla mandorla, era offerto a Palazzo Taffini D'Acceglio.
In tutte le postazioni era possibile anche degustare i pregiati vini del territorio. chiudendo la kermesse gastronomica con un digestivo artigianale nella piazza-salotto di Santa Rosa.

Ma non basta: sia nella stessa piazza che a Palazzo Taffini, si svolgevano contemporaneamente altri eventi collaterali, come laboratori sui profumi "gourmand", presentazioni di volumi, atelier del profumiere, show cooking e spettacoli musicali.







Dopo questa massiccia dose di stimoli sensoriali, concentrati in spazi e tempi così limitati, non potevo non sentirmi stordita sa tanta abbondanza... e dire che non ho neppure seguito il programma per intero !

Rimangono molti altri luoghi da scoprire a Savigliano: il Museo Ferroviario Piemontese e quello degli Ex- Voto, il palazzo Muratori Cravetta, il Convento di S.Agostino col suo Centro della Memoria, sono solo alcuni dei numerosi punti di interesse di questa cittadina, cuore delle Terre dei Savoia in cui splende ancora la gloria di un passato regale. 



   


Anche se ormai so come l'Italia trabocchi di ricchezze artistiche e culturali, quanto ho visto qui è stata una scoperta inattesa.

Lo scorso anno ho visitato Mons, cittadina del Belgio scelta come Capitale Europea della Cultura del 2015 e, facendo gli opportuni paragoni, posso affermare che Savigliano potrebbe avanzare la sua candidatura senza sfigurare. Anzi.

Sono sicura che l'Ente Manifestazioni locale saprebbe gestire senza problemi anche una platea internazionale con l'intelligenza dimostrata in questa occasione, valorizzando lo stupendo patrimonio storico, artistico e culturale della città in modo creativo e coinvolgente. 



  
Per quanto mi riguarda, ho intenzione di tornare con calma, per completare la mia esperienza a Savigliano e integrarla con altre, affascinanti scoperte nel comprensorio.
  Una nota per i miei lettori: Mùses e l'Associazione Le Terre dei Savoia mi hanno invitata all'inaugurazione dell'Accademia Europea delle Essenze, ma il viaggio ed il soggiorno sono stati a mio carico.
Solo l'invito alle degustazioni di " Da Perdere i Sensi" è stato un gentile omaggio dell' Ente Manifestazioni di Savigliano, che doverosamente ringrazio.

Lo sottolineo perchè sia chiaro che, come sempre, le mie recensioni sono libere da qualsiasi condizionamento, diretto o indiretto. 
In caso avessi fatto esperienze negative, non lo avrei nascosto.

Dettagli sulla manifestazione "Da perdere i sensi" a questo link:
www.daperdereisensi.it


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