Quando l'ho sentito per la prima volta, non sembrava il tipico odore di pino marittimo: era dolce, a tratti speziato, con un sentore gourmand quasi da vaniglia scura a mitigarne le note balsamiche. Poi, ho scoperto che Skyros è famosa per il suo miele profumato ed ecco spiegato il mistero.
Tanto numerose da impregnare l'aria di cerosi effluvi, immerse nella foresta o nascoste fra le pietre degli altopiani del sud, le arnie infatti sono dovunque e bisogna far attenzione a non disturbare le api nel loro operoso ronzare.
Sperduta nell'Egeo a metà strada fra Sporadi e Cicladi, Skyros è un'isola singolare.
Riunisce molte caratteristiche dei due arcipelaghi, restando però uguale solo a se' stessa, così come i suoi abitanti, che non indulgono in smancerie per compiacere il turista: piuttosto, dopo averti osservato, si aprono in una cordialitá asciutta, che non si aspetta contropartite.
Lo spirito di questa comunità orgogliosa si avverte nei vicoli della sua Chora spettacolare, dove ancora vivono laboratori artigiani eredi di antichi saperi.
Gli skirioti amano l'arte, che sia una musica di Chopin che filtra dal laboratorio di un intagliatore di legno, o la magìa delle ceramiche dai colori d'Oriente o, ancora, la passione gioiosa con cui mettono in scena e interpretano le loro danze dai ritmi balcanici.
Sempre nella Chora, ogni anno va in scena un Carnevale pagano che affonda le radici nella notte dei tempi, richiamando visitatori da tutta la Grecia e non solo: si rievoca il Mito di Achille fanciullo, che la madre Teti nascose proprio qui camuffandolo in abiti femminili, per sottrarlo ad una profezia che voleva l'eroe semidio protagonista della conquista di Troia.
Il costume di uno dei personaggi della triade che anima i riti carnevaleschi di Skyros, è molto simile a quello indossato dai mamutones durante il carnevale di Mamoiada, in Sardegna, e ciò non stupisce, perchè vi sono molti aspetti in comune fra queste due isole: il riserbo fiero della popolazione, il legame profondo con le proprie radici ancestrali e anche il paesaggio impervio e selvatico, fatto di mare, boschi e montagne.
Per un vero viaggiatore tutto ciò sarebbe un irresistibile richiamo, più che sufficiente a programmare un soggiorno qui: sono pochi i luoghi al mondo che ancora non abbiano sacrificato la propria essenza al dio Turismo.
Se questo non bastasse però, ecco la dolcezza del manto che avvolge il nord con fitte e profumate foreste di pini marittimi. Ombrosi sentieri le solcano, conducendo a lunghe spiagge selvatiche o a piccole insenature segrete.
Spesso avvolto da nubi, il montagnoso sud colpisce invece con i suoi scabri, silenti paesaggi: sull'Altopiano di Ari, pascolano ancora allo stato semi-selvaggio i piccoli cavalli skirioti, una razza autoctona e antichissima, ora specie protetta.
Riuscire a vederli, seppur da lontano come è successo a me, significa sperimentare l'incanto di un'Arcadia solitaria e grandiosa, che non si vorrebbe più abbandonare.
Continua...
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Mi piacerebbe tanto visitarla, io sono stata solo a Santorini e l'ho adorata! :)
RispondiEliminahttps://julesonthemoon.blogspot.com/
Ciao Giulia, Skyros è molto diversa da Santorini, molto meno turistica. Non ti resta che visitarla per fartene un'idea!
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